Educare per Evolvere: Il Ruolo di Aldo Mazzini nell’Olio Extravergine

Aldo Mazzini

Educare per Evolvere: Il Ruolo di Aldo Mazzini nell’Olio Extravergine

Intervista ad Aldo Mazzini: esperto e innovatore nel settore dell'Olio d'Oliva Extra Vergine

Olint Italia 2

Potresti raccontarci un po’ della tua esperienza e del tuo percorso professionale fino ad oggi?

La mia esperienza internazionale mostra che, soprattutto nei mercati emergenti come quelli asiatici, il consumatore apprezza principalmente le proprietà salutistiche dell’olio extravergine. Le caratteristiche organolettiche come il gusto amaro o piccante, se troppo marcate, spesso non incontrano ancora il favore del pubblico generale, che preferisce profili più delicati.

Successivamente è stato selezionato per far parte dei panel ufficiali di assaggio dell’ONAOO e della Camera di Commercio di Imperia nel 2000. Nello stesso periodo, Mazzini ha vinto il concorso nazionale “Assaggiatore dell’anno” a Imperia sia nel 2000 che nel 2001.

Negli ultimi 15 anni, Aldo ha ricoperto ruoli di giudice e Capo Panel in numerosi concorsi nazionali e internazionali di grande prestigio. La sua competenza lo ha portato a tenere corsi di formazione in paesi quali Italia, Israele, Stati Uniti, Taiwan e Sudafrica. Dal 2016, è inoltre organizzatore del prestigioso concorso internazionale Monte Carlo Masters of Olive Oil International Contest (MOOOIC).

Quali ritieni siano le maggiori sfide che il settore dell’olio d’oliva affronta attualmente in termini di qualità e competitività?

La sfida principale è l’educazione del consumatore. Spesso manca una conoscenza basilare sulle differenze qualitative tra oli, come l’extravergine rispetto all’olio raffinato. Informare adeguatamente i consumatori è fondamentale per incrementare significativamente la domanda globale e valorizzare la qualità del prodotto.

Cosa apprezza di più il consumatore in riferimento all’olio extravergine di oliva (EVO)?

La mia esperienza internazionale mostra che, soprattutto nei mercati emergenti come quelli asiatici, il consumatore apprezza principalmente le proprietà salutistiche dell’olio extravergine. Le caratteristiche organolettiche come il gusto amaro o piccante, se troppo marcate, spesso non incontrano ancora il favore del pubblico generale, che preferisce profili più delicati.

Grazie alla tua conoscenza nella degustazione delle nuove varietà come Lecciana e Coriana, cosa evidenzieresti a livello organolettico?

Le nuove varietà, tra cui Lecciana e Coriana, mostrano eccellenti caratteristiche organolettiche: aromi freschi e complessi e una struttura gustativa molto equilibrata. Si tratta di cultivar innovative che consentono di produrre oli con un elevato potenziale qualitativo e distintivo.

Qual è la storia e lo scopo del Concurso Internacional Monte Carlo Masters of Olive Oil (MOOOIC) e cosa rappresenta oggi per il settore dell’olio extravergine di oliva (EVO)?

Ho fondato il Monte Carlo Masters of Olive Oil con l’obiettivo di promuovere rigorosamente la qualità autentica degli oli extravergini. Non si tratta semplicemente di assegnare premi, ma di educare produttori e consumatori attraverso standard qualitativi elevati. Il concorso rappresenta oggi un punto di riferimento per l’eccellenza internazionale nel settore dell’Olio EVO.

Quanto è importante l’innovazione varietale nella produzione di oli di qualità?

L’innovazione varietale è essenziale. Permette di adattarsi meglio ai cambiamenti climatici, migliorare le performance produttive e offrire profili organolettici distintivi e competitivi sul mercato internazionale.

Quali caratteristiche organolettiche evidenzierebbe negli EVO di nuove varietà come Lecciana, Coriana, Brunella...?

Queste varietà presentano una marcata complessità aromatica, caratterizzata da note fresche di erbe e frutti verdi, accompagnate da un piacevole equilibrio tra amaro e piccante. Sono oli che rispondono efficacemente alle esigenze del mercato contemporaneo.

E in termini di polifenoli e stabilità, come posizioneresti le nuove varietà?

Le nuove varietà hanno mostrato livelli molto alti di polifenoli, garantendo una stabilità e una shelf-life superiore rispetto a molte cultivar tradizionali. Questo permette di soddisfare meglio le richieste di consumatori sempre più attenti agli aspetti salutistici e qualitativi.

Qual è la tua visione sul futuro del settore dell’olio d’oliva, in particolare per quanto riguarda l’innovazione e la qualità?

Sono convinto che ci sia un grande potenziale di crescita globale, soprattutto attraverso l’educazione del consumatore e l’innovazione varietale. Prevedo un incremento significativo nella domanda mondiale di oli extravergini di alta qualità, spinto dalla consapevolezza crescente dei benefici per la salute.

Quali raccomandazioni daresti ai produttori e ai trasformatori per migliorare la qualità dei loro oli d’oliva e distinguersi in un mercato sempre più esigente?

Consiglio ai produttori di puntare sulla formazione continua, investire in varietà innovative e adottare tecniche colturali e di trasformazione che garantiscano standard qualitativi elevati. È fondamentale inoltre comunicare efficacemente la qualità e i benefici del prodotto al consumatore finale.
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Quali raccomandazioni daresti ai produttori e ai trasformatori per migliorare la qualità dei loro oli d’oliva e distinguersi in un mercato sempre più esigente?

Consiglio ai produttori di puntare sulla formazione continua, investire in varietà innovative e adottare tecniche colturali e di trasformazione che garantiscano standard qualitativi elevati. È fondamentale inoltre comunicare efficacemente la qualità e i benefici del prodotto al consumatore finale.

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