La nuova PAC: le opportunità per il settore olivicolo

La nuova PAC: le opportunità per il settore olivicolo

Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore la programmazione della Politica Agricola Comune 2023/2027, basata su un nuovo modello di organizzazione, il cosiddetto “New Delivery Model” che sposta l’accento da una gestione della politica basata sulla conformità a una indirizzata ai risultati e alle prestazioni.

Il Piano Strategico Nazionale dell’Italia è stato presentato dal Ministero delle Politiche agricole a gennaio 2022 e, dopo una serie di modifiche ed integrazioni, è stato approvato dalla Commissione Europea il 2 dicembre 2022. All’interno del Piano diverse opportunità per il settore olivicolo di cui riportiamo le principali di seguito: Gli ecoschemi.

New call-to-action

Sebbene il premio legato al titolo base venga ridotto rispetto a quello della programmazione precedente (2014/2022), c’è la possibilità di accedere a premi aggiuntivi a fronte di impegni ambientali (cosiddetti ecoschemi), alcuni dei quali sono applicabili al settore olivicolo.

In particolare l’ecoschema 3 “Pagamento per la Salvaguardia degli olivi di particolare valore paesaggistico” con una dotazione di 150 milioni di euro spetta agli agricoltori in attività che effettuano
il mantenimento e il recupero degli oliveti a valenza ambientale e paesaggistica, anche in consociazione con altre colture arboree; si considerano di particolare valore paesaggistico e storico gli oliveti con una densità mediamente inferiore a 300 piante per ettaro e quelli individuati dalla Regione o Provincia autonoma competente per territorio, fino ad un massimo di 400 piante per ettaro, in base ad elementi oggettivi, quali l’architettura degli impianti, le tecniche di allevamento ed altre pratiche tradizionali.

Il piano colturale deve prevedere almeno una potatura biennale delle chiome, privilegiando la forma di allevamento “a vaso policonico” in un periodo compreso tra il tra il 1° novembre ed il 30 aprile; è vietata la bruciatura in loco dei residui di potatura, salvo diversa indicazione delle autorità competenti; l’impegno prevede anche il mantenimento, per almeno un anno successivo a quello di adesione all’eco-schema, dell’oliveto nello statu quo, quale valore paesaggistico, e divieto di conversione, anche attraverso infittimenti, in sistemi più intensivi.

L’eco-schema 3 prevede un pagamento annuale di 220 euro/ha aggiuntivo al sostegno di base al reddito. È prevista integrazione dell’importo per impegni assunti in aree Natura 2000 e Zone vulnerabili da Nitrati. Il pagamento dell’ecoschema 3 è cumulabile con l’ecoschema 2 “Pagamento per inerbimento delle colture arboree” e con l’ecoschema 5 “Pagamento per misure specifiche per gli impollinatori” relativo al mantenimento di una copertura dedicata con piante di interesse apistico.

Sostegno accoppiato al reddito per superficie – Olivo

Agli ecoschemi si aggiunge il premio accoppiato alla produzione di olio extravergine di olivo, rivolto agli agricoltori in attività che conducono superfici investite ad oliveti da olio, in possesso di documentazione attestante la destinazione delle olive alla produzione di olio da indicazioni geografiche (IGP e DOP); il premio accoppiato viene quantificato nel Piano Strategico Nazionale da un minimo di 116,97 € fino ad un massimo di 133,32 euro/ha.

Misure dello sviluppo rurale- agroclimatiche ambientali

La misura agroclimatica ambientale SRA25 – ACA25 – “tutela delle colture arboree a valenza ambientale e paesaggistica” è stata attivata in Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna e Liguria; la ACA25 è in parte cumulabile con l’ecoschema 3 laddove comporta degli impegni aggiuntivi rispetto a quest’ultimo. L’intervento prevede un pagamento ad ettaro a favore dei beneficiari
che si impegnano a mantenere e recuperare colture arboree in aree a valenza ambientale e paesaggistica. Gli oliveti interessati devono essere sottoposti a vincolo paesaggistico ex art. 136 D. Lgs. n. 42/2004 o essere inseriti nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici di cui al Decreto Mi.P.A.A.F. n. 17070 del 19 novembre 2012, art.4), o avere avuto un riconoscimento UNESCO GIAHS, avere una pendenza superiore al 20% o terrazzati o ricadenti in aree svantaggiate o di particolare interesse paesaggistico come identificati da Piani regionali vigenti.

Misure dello sviluppo rurale – investimenti

Il potenziamento della competitività del settore troverà supporto anche in alcune misure dello sviluppo rurale che prevedono investimenti in azienda per nuovi oliveti, ristrutturazione e modernizzazione di quelli esistenti, riconversione varietale, diversa collocazione o reimpianto degli oliveti; ristrutturazione e modernizzazione dei frantoi/centri di stoccaggio, sostegno alle produzioni di qualità;

Gli investimenti in rinnovamento delle strutture produttive e di trasformazione potranno trovare supporto anche su fondi del PNRR attraverso bandi Ministeriali o Regionali sui contratti di filiera,
sul miglioramento nell’uso delle risorse idriche, economia circolare e bioeconomia (agricoltura di precisione e sostituzione frantoi obsoleti).

OCM Olio extravergine di oliva

L’olivicoltura potrà anche per questa programmazione usufruire di un intervento settoriale (OCM Olio) per un totale nel quinquennio di 168.750.000,00; il sistema di applicazione sarà analogo
a quello del settore ortofrutticolo, attraverso la progettazione e attuazione dei Programmi operativi da parte delle Organizzazioni di Produttori. Le OP disporranno di azioni collettive per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento della competitività qualità e sostenibilità. Il rafforzamento delle Organizzazioni di Produttori e delle Associazioni di Organizzazioni di Produttori
avverrà attraverso la modernizzazione delle dotazioni strutturali (sia delle aziende olivicole che delle successive fasi di trasformazione, stoccaggio e imbottigliamento) e il miglioramento dei servizi offerti ai soci per la loro fidelizzazione.

AKIS Formazione Consulenza e Innovazione

Il tentativo di rilancio del settore olivicolo oleario sarà perseguito anche con l’utilizzo della ricerca e della innovazione attraverso il cosiddetto modello AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation Systems – Sistema di conoscenza e innovazione in campo agricolo). Le misure di formazione per gli imprenditori e per i consulenti, la consulenza aziendale e le misure di cooperazione
ed innovazione potranno più facilmente generare e trasferire conoscenza e porre le basi per una olivicoltura più moderna.

In conclusione le misure previste nel Piano Strategico Nazionale della nuova programmazione PAC 2023 2027 tendono a potenziare la competitività del settore olivicolo in un’ottica sostenibile e di filiera, prioritariamente recuperando il potenziale produttivo della superficie olivicola nazionale (1,16 milioni di ettari dati istat 2021), per riacquistare produttività e limitare le azioni di abbandono che negli ultimi anni hanno fortemente penalizzato il paesaggio agrario olivicolo italiano ed incentivando l’ammodernamento delle strutture produttive e di trasformazione, l’aggregazione dell’offerta e la promozione del prodotto di qualità.

In questo ambito la figura del consulente Dottore Agronomo è centrale per la realizzazione di un progetto complessivo dell’azienda olivicola che colga tutte le opportunità di finanziamento della nuova politica agricola comunitaria.

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