Il ruolo dell’informazione nel settore agricolo

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Il ruolo dell’informazione nel settore agricolo

Lo sviluppo sociale ed economico delle comunità è intimamente legato alla facilità di comunicazione, intesa sia come spostamenti fisici di individui sia come circolazione di idee

Non ce ne rendiamo conto, ma l’efficienza e la velocità della comunicazione condizionano in modo decisivo la crescita delle collettività sia dal punto di vista culturale sia economico. Basti pensare come territori isolati, lontani dalle grandi direttrici su cui si muovono persone e merci, siano caratterizzate da uno scarso dinamismo culturale e in definitiva da un certo livello di arretratezza sociale ed economica. È un dato di fatto.

Ma la rapidità con cui le informazioni vengono trasferite non è tutto. Conta molto di più il loro livello di affidabilità e veridicità. Lo sanno tutti gli imprenditori costretti a investire molto del loro tempo non solo nella ricerca delle informazioni, ma, anche e soprattutto, nel capire quanto siano affidabili e veritiere e se possono essere di utilità.

L’informazione, quindi, deve essere veloce e affidabile perché condiziona il futuro delle imprese. Tanto più nel contesto attuale caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti culturali, dei mercati e del clima.

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Negli ultimi tre anni abbiamo vissuto oscillazioni dei prezzi dei prodotti agricoli così repentine come mai si erano registrate da svariati decenni a questa parte, sia a causa delle conseguenze della pandemia da Covid 19 sulle catene logistiche, sia per effetto della guerra russo-ucraina e in fine come ripercussione della siccità, che ha investito l’intera Europa nell’estate scorsa.

Ma se la pandemia e la guerra possono essere considerate situazioni contingenti il cambiamento climatico è invece strutturale: l’agricoltura europea e in particolar modo quella mediterranea, dovranno “adattarsi” a un nuovo assetto termico e pluviometrico. E non è l’unico “adattamento” al quale l’agricoltura è chiamata a far fronte nel prossimo futuro. La questione della sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni agro-zootecniche è un aspetto destinato a influire sempre di più sulle scelte imprenditoriali: ordinamento colturale, tecniche agronomiche, scelta dei mezzi di produzione, ecc.

Il concetto di qualità dei cibi in Europa va ormai ben oltre le caratteristiche organolettiche e ingloba in una sorta di “qualità allargata” altri requisiti: la tracciabilità, la certezza della salubrità dei prodotti, il benessere animale e per l’appunto la sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi.

Lo dimostrano i consumi crescenti di prodotti biologici, il proliferare di disciplinari proposti/imposti dalle imprese della trasformazione o della distribuzione, per disporre di cibi “naturali” o «ottenuti da agricoltura sostenibile» o a residuo controllato, se non addirittura zero, ecc.

E seppur per alcune iniziative volte a valorizzare la «qualità allargata» il valore preminente sia legato al marketing, sarebbe un errore negare il rafforzarsi di una coscienza collettiva, attenta agli effetti ambientali e sociali dei processi di produzione.

Altresì è doveroso ribadire con chiarezza che il rapporto qualità/prezzo resta un potente driver nelle scelte di acquisto.

Gli imprenditori agricoli, di conseguenza, sono obbligati a innalzare gli standard della «qualità allargata», contenendo i costi e per di più operando in un contesto climatico con andamenti del tutto sfavorevoli.

Un enigma che può trovare soluzione esclusivamente nella continua innovazione, di tecniche, tecnologie e modelli organizzativi, saldamente guidata dal «patrimonio di conoscenza» dell’imprenditore.

Anche la pac post 2023 attraverso una serie di iniziative note come Akis (Sistema dell’innovazione e della conoscenza in agricoltura) punta attraverso una specifica dotazione finanziaria a favorire la diffusione della conoscenza e il trasferimento tecnologico.

Iniziative come i gruppi operativi Pei agri, azioni dimostrative e di collaudo dell’innovazione, consulenza aziendale, formazione, informazione e divulgazione diventeranno decisive per accrescere la conoscenza e diffondere l’innovazione, ovvero in ultima istanza la competitività dell’impresa.

Il ruolo della divulgazione tecnico-scientifica veloce, libera e affidabile nella diffusione della «conoscenza» e dell’innovazione è funzionale ad assicurare la competitività e la vitalità del sistema imprenditoriale e ciò è tanto più vero quanto più veloci e profondi sono gli adattamenti necessari per rispondere a mutamenti altrettanto evidenti e rapidi.

 

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